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16 aprile 2009

mood: exhausted


Ero stanca anche ieri (dopo quella lunghissima corsa al parco) ma oggi alla fatica fisica si aggiunge quella mentale.
Le giornate iniziano molto bene quando ci si mettono di mezzo i nemici, dai quali, come dice Franco, bisogna tenersi lontano. Tutti incattiviti, tutti cercano lo scontro, le parole forti, le rivendicazioni tunonhaifattoniente anzichè rimboccarsi le maniche e iniziare, con un minimo d'iniziativa.


Ma basta. Non risponderò più.
Tanto loro aspettano solo quello, come tutti i provocatori.
Vogliono una tua risposta (una mia risposta) per continuare lo scontro all'infinito, e magari quando ti (mi) vedono nell'andito si scagliano contro.


NO.
Non voglio arrivare ad odiare la mia facoltà natìa.
Non sputerò sul seppur misero piatto da cui ho mangiato.

La mia facoltà rimarrà tale, rimarrà MIA, e degli studenti che l'hanno voluta vivere, fregandosene di tutto il resto, insieme a quegli studenti che, dopo essersi lamentati, sono andati al ricevimento, quello che c'era, e hanno dato voce ai loro problemi. Quegli studenti che sono rimasti, sprezzanti del pericolo disorganizzativo, e l'università se la sono fatta.
Quegli studenti che, quando ti incontrano nei corridoi, sanno cos'è la lista Ichnusa. E se gli chiedi, umilmente, con gli occhi da cerbiatto, un voto, non ti dicono che sono atei, che sono di destra.
Ma ti chiedono
cosa proponi nel programma?

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